Classificazione dei vini

PARLIAMO DI CLASSIFICAZIONE DEI VINI

Quante volte ci ritroviamo difronte ad una bottiglia di vino e a dover capire che prodotto stiamo acquistando?! A meno che ad affiancarci non ci sia un sommelier, l’unico aiuto che potrà giungerci per una degna classificazione dei vini è quello di consultare l’etichetta. Questa, infatti, riporta una serie di indicazioni che ci consentiranno di capire quale prodotto stiamo comprando.

COME VENGONO CLASSIFICATI I VINI ITALIANI?

La classificazione dei vini italiani è ben definita da norme comunitarie e nazionali che prevedono una serie di sottocategorie.
In primo luogo abbiamo i vini a denominazione di origine protetta, così detti DOP: sono dei vini di fascia più elevata che hanno la caratteristica di essere prodotti al 100% all’interno di un territorio di vinificazione stabilito dal relativo disciplinare di produzione.
La seconda categoria racchiude i vini a indicazione geografica protetta (IGP). In questo caso il prodotto proviene per l’85% dalla zona in cui viene vinificato quel vino, così come stabilito dallo stesso disciplinare di produzione.
Una terza suddivisione di categorie è quella dei vini varietali, che sono dei vini che possono riportare in etichetta il nome di una varietà di vite e non sono legate a nessuna zona di produzione. Unica limitazione definita dalla normativa è che almeno l’85% del prodotto contenuto in quella bottiglia derivi dalla varietà indicata in etichetta.
Altra categoria di minor pregio è quella dei vini generici, dove l’indicazione in etichetta è semplicemente “vino”. In questo caso avremo solamente un’indicazione di prodotto senza alcun riferimento alla varietà con cui è stato realizzato, alla zona da cui proviene, all’annata. Si tratta, quindi, di un vino che può essere anche frutto di tagli con prodotti di diverse zone e non ha una sua identità precisa in etichetta.
Naturalmente questa classificazione non è un giudizio di qualità automatico: un Colle Petrito IGP, ad esempio, può rivelarsi decisamente più buono di un vino DOP.
La classificazione dei vini italiani può essere, comunque, un elemento di valutazione molto importante per il consumatore intento a capire quale prodotto sta acquistando.

QUALI CATEGORIE COMPRENDONO LE DOP?

Abbiamo parlato genericamente di DOP, ma in realtà a livello nazionale italiano ci sono due grosse categorie tradizionali:

  • vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG)
  • vini di denominazione di origine controllata (DOC)

Queste due categorie danno entrambe buone garanzie di qualità dei prodotti, in modo particolare la prima, così detta DOCG, dove il termine garantita vuole proprio indicare un prodotto con dei parametri qualitativi più elevati rispetto ad una DOC. Infatti una DOC può diventare DOCG solo se il disciplinare di produzione ha dei parametri qualitativi più elevati. I vini che fanno richiesta di questo passaggio vengono valutati da una commissione di assaggio (che ha un parametro base di punteggio assai elevato) e sono sottoposti a controlli che garantiscono un prodotto pregiato anche dal punto di vista organolettico.